teatro d’attore con videoproiezioni e figure, dai 4 agli 11 anni

di Ezio Antonelli, Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni

con Camilla Lopez, Elena Pelliccioni, Giuseppe Viroli

regia Pietro Fenati

scenografia e immagine virtuale Ezio Antonelli

pupazzi, oggetti Pietro Fenati, Sara Maioli, Elvira Mascanzoni

musiche originali Luciano Titi

luci e audio Alessandro Bonoli 

foto di scena Camilla Canarini

organizzazione William Rossano, Sara Maioli

Sogni. Arlecchino e la bambina dei fiammiferi. Scegliendo come prima chiave drammaturgica la favola della piccola fiammiferaia (La bambina dei fiammiferi, Hans Christian Andersen), lo spettacolo ripercorre sinteticamente alcuni temi classici della letteratura per l’infanzia, associandoli ad ambienti visivi costruiti attraverso citazioni dall’arte figurativa. Immagini dalla nostra storia dell’arte elaborate al computer e videoproiettate su scene, oggetti, figure ed attori.
Accendendo i fiammiferi -la propria immaginazione-, la piccola sognatrice apre il sipario di un luogo fantastico, dove si intrecciano storie: insieme visioni dell’arte, della letteratura, del teatro. Il sipario è la finestra dei desideri; la fiammella è l’anima che illumina ed ispira la scena. Il teatro, scatola delle meraviglie, interpreta la realtà attraverso l’immaginazione.
Poi appare Arlecchino, rappresenta il colore e la gioia di vivere; la fiammiferaia s’innamora di lui, lo rincorre nel groviglio delle storie e delle immagini che attraversa. Ne La bella addormentata è il principe azzurro che la risveglia con un bacio, poi la conduce in Hänsel e Gretel, Biancaneve e i sette nani, I tre porcellini, Cappuccetto Rosso… e intorno, il mondo fantastico di Dadd, Arcimboldo, Botero, Ernst, Magritte, Dalì, Mondrian, Klee, Burri. In questa storia, le bugie di Pinocchio, sono i ready made di Duchamp e Il Piccolo Principe abita il mondo sospeso di Mirò.
Tutto è possibile dentro un teatro illuminato dall’immaginazione. Nei bagliori dei fiammiferi, come nell’arcobaleno di Arlecchino e degli artisti, c’è un messaggio di speranza. La poesia illumina il freddo della vita e della mente. La primavera scioglie la neve. Il teatro ha svolto la sua funzione. Anche la crudezza delle favole diventa lieto fine. I tagli di Fontana squarciano la pelle di un lupo-teatro ingordo di colori. La finzione è svelata, il sogno diventa realtà. Felici e contenti… Arlecchino e la bambina escono di scena, per entrare nella vita vera e abbracciare i bambini e le bambine del pubblico.
Nuove tecniche multimediali completano lo spettacolo di una scena virtuale, con proiezioni video, animazioni, disegno e grafica in tempo reale attraverso computer. Non volendo però sostituire, ma integrare e sviluppare il concetto di uno spazio scenico fisico, materico e tridimensionale, insieme a una ricerca plastica e dei materiali nella costruzione di figure e oggetti, che da sempre caratterizza le nostre produzioni.

produzione Ravenna Teatro 2000, riallestimento 2017
durata 55 minuti

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